Non C’è Campo: dipendenza da smartphone e logiche educative
In un’epoca digitalizzata come la nostra, catturare l’attenzione dei più giovani è ormai diventata un’impresa titanica, soprattutto in ambito scolastico. Il cellulare e l’uso eccessivo che ne fanno gli studenti è da sempre al centro di numerose polemiche.
Non C’è Campo è la nuova commedia di Federico Moccia che dal 1 novembre accenderà nuovamente il dibattito su un tema vicinissimo alla generazione 2.0: cellulare a scuola, sì o no?
Il cellulare: uno strumento di comunicazione potentissimo
La grande quantità di valenze tecnologiche presenti oggi in ogni smartphone (fotocamera, videocamera, internet, app di messaggistica e social) hanno trasformato dei semplici telefonini in strumenti di comunicazione potentissimi.
L’uso dei cellulari in aula è stato vietato nel 2007, perché considerato un elemento di forte distrazione e disturbo. Oltre a questo, è innegabile che utilizzare il telefonino a scuola rappresenti una grave mancanza di rispetto nei confronti dell’insegnante.
Se il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione risponde ad una norma di correttezza, è altresì vero che il progetto di una scuola digitale sembra essere sempre più vicino a concretizzarsi.
Il progetto di un’educazione digitale: smartphone e istruzione
Con genitori preoccupati per le esigenze di comunicazione dei propri figli (anche a causa dei gravi e frequenti fenomeni di bullismo), il confine tra utilizzo moderato e dipendenza da smartphone potrebbe essere ridefinito da un nuovo modello di istruzione.
Un uso “consapevole” di smartphone e tablet, in linea con le esigenze didattiche è possibile, almeno secondo il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.
L’utilizzo del cellulare in classe potrebbe presto raggiungere un nuovo obiettivo pertinente all’insegnamento: nessuna distrazione dovuta alle conversazioni su Whatsapp o all’ultimo stato condiviso da un amico su Facebook, ma un vero e proprio percorso di educazione digitale guidato dal docente.
La domanda sorge spontanea: l’utilizzo dei moderni cellulari può davvero garantire la crescita dell’apprendimento dei ragazzi? Bisognerebbe chiederlo ai giovani protagonisti di Non C’è Campo, il nuovo film di Federico Moccia, nei cinema dal 1 novembre.